Le eccellenze delle Langhe
La visita nelle Langhe offre al turista un insieme variegato di emozioni e di esperienze autentiche.
Ogni paese, anche il più piccolo e arroccato, meraviglia con le sue architetture storiche e le sue storie antiche. Queste storie sono fatte di personaggi, di combattenti, di inventori e di casate famigliari che hanno impresso nella memoria il loro impegno per difendere questo vasto territorio collinare e che hanno contribuito a renderlo conosciuto in tutto il mondo.
Non da un piccolo borgo ma da Alba, la capitale delle Langhe, si è iniziata a scrivere la storia di una importante famiglia. Correva l’anno 1942 e Pietro Ferrero, dopo aver fatto esperienza in una pasticceria di Torino, ebbe l’idea geniale di aprire un laboratorio in via Rattazzi, ad Alba. Qui venivano realizzati artigianalmente dolciumi e leccornie molto apprezzati, soprattutto quelli realizzati con un prodotto coltivato dai contadini sulle colline delle Langhe: la nocciola, la stessa poi protetta della denominazione IGP Tonda Gentile Trilobata delle Langhe. Nel 1946 Pietro Ferrero inventò l’antenata della Nutella: la Pasta Gianduja o Giandujot, una crema a base di nocciole confezionata in carta stagnola, facilmente spalmabile sul pane e venduta a 15£. La buona qualità del prodotto e il basso costo, favorirono il grande successo della crema che diventò, inaspettatamente, molto conosciuta e consumata. L’avventura della famiglia Ferrero è continuata con il trasferimento e l’ampliamento della sede in Via Vivaro: il 14 maggio 1946 nacque ufficialmente l’azienda “Ferrero”; l’ideazione di numerosi altri prodotti ha rivoluzionato le abitudini alimentari dei consumatori adulti e soprattutto dei bambini, proponendo nuovi snack e soprattutto puntando su forme promozionali originali, che hanno permesso all’azienda di raccogliere successi sempre in crescita. Negli anni ’50 la Ferrero aprì i primi stabilimenti all’estero, prima in Germania e a seguire in Austria, Irlanda, Ecuador e Australia, trasformando l’azienda a conduzione famigliare in un Gruppo Internazionale. L’azienda è ancora presente ad Alba in Piazzale Ferrero, dove è facilmente visibile una grande scritta che riporta il famoso marchio di famiglia, inoltre la città è spesso addolcita da dolci profumi di nocciole tostate e cioccolato.
Roddi è la seconda tappa del nostro viaggio alla ricerca delle eccellenze delle Langhe, si trova sulla sponda destra del fiume Tanaro a soli 5 km da Alba. Il paese è sede dell’unica “università” per cani e ospita dal 1880 una “scuola” per l’addestramento dei cani destinati alla ricerca del prezioso Tuber Magnatum Pico, più comunemente chiamato tartufo. L’ateneo fu fondato da un contadino roddinese, Antonio Monchiero detto “Barot”. Il figlio, Battista, portò avanti la tradizione di famiglia e negli anni Cinquanta, sulla spinta del boom economico, la promozione della gastronomia locale e del tartufo è arrivata anche oltreoceano grazie a Giacomo Morra, importante ristoratore albese. Il cercatore di tartufo, o trifolao, scova i tartufi di notte e si avvale di un fedele amico, il cane, addestrato nel riconoscimento dell’aroma di questo fungo ipogeo. In Piemonte la stagione della ricerca comincia il 21 settembre e prosegue fino al 31 gennaio. Altrettanto unica è la Scuola Internazionale di Cucina del Tartufo Bianco d’Alba, inaugurata nel 2012 all’interno dei locali di pertinenza del castello costruito a partire dalla fine del XIV secolo. La Scuola rappresenta un’ottima opportunità per i turisti che avranno modo di imparare, guidati da uno chef, i fondamenti della cucina del territorio, in particolare di quella legata al Tartufo per scoprirne tutti gli abbinamenti.
Per rimanere in tema di prelibatezze, vi consigliamo di proseguire il tour nelle Langhe con una visita alla bella città di Cherasco: fondata nel 1243, rappresenta un vero gioiello di architettura, arte e storia con i suoi palazzi storici, il castello visconteo, il ghetto ebraico e le preziose chiese. La più antica del centro storico è la chiesa di San Pietro: edificata durante il XIII secolo con materiali di reimpiego provenienti dall’antico insediamento di Manzano, oggi non più esistente. A questi si sono aggiunti altri reperti che hanno impreziosito la facciata: lapidi e sculture funerarie provenienti dalla florida città romana Pollentia (oggi Pollenzo, frazione della città di Bra) bacili ceramici verdi e blu di epoca romanica. Consigliamo una passeggiata nel centro storico, lungo i portici medievali per ammirare i preziosi palazzi nobiliari, l’arco di porta Narzole e l’Arco di Belvedere. Vi sarà facile individuare botteghe artigianali e locali storici che espongono invitanti dolcetti chiamati “Baci di Cherasco”: dolci croccanti e di forma irregolare, dove il cioccolato fondente va ad abbracciare le tonde nocciole delle Langhe, tostate e frammentate. Questi particolari cioccolatini sono nati a fine Ottocento grazie a un giovane pasticcere di Cherasco che dopo essere stato a Torino per imparare il mestiere, era tornato e aveva aperto una confetteria. Ogni angolo racconta l’antica storia di questa città: palazzo Salmatoris ci riporta al 1631 quando qui venne siglata la pace che poneva fine alle lotte tra il ducato di Mantova e il ducato dei Savoia; nel 1706 le belle sale affrescate ospitarono la Santa Sindone mentre, nel 1796, nel corso della prima Campagna d’Italia, anche Napoleone soggiornò in Palazzo Salmatoris. Ogni anno la città di Cherasco organizza la rievocazione storica dell’Armistizio tra Napoleone e Vittorio Amedeo III di Savoia: per rivivere l’atmosfera dell’epoca, 400 soldati sfilano con uniformi e armi fedeli a quel periodo storico. Da non perdere i mercatini domenicali dedicati all’antiquariato e, nel mese di settembre, il Festival gastronomico che celebra la lumaca, infatti Cherasco è sede dell’ Istituto Internazionale di Elicicoltura.
Dogliani è la città principale delle Langhe sud-occidentali, qui si produce il Dolcetto di Dogliani docg e, dagli anni ’70, il museo storico-archeologico Giuseppe Gabetti, ospita importanti testimonianze dalla preistoria fino all’età romana. Il percorso si sviluppa su quattro sale con una sezione paleontologica, per poi passare alle fasi preistoriche, protostoriche fino alla fase della romanizzazione (I secolo a.C.) e alla prima età imperiale romana (I d.C.). Per celebrare il più illustre tra i cittadini di Dogliani, nel 2011 è stato inaugurato il Museo dedicato a Luigi Einaudi, Presidente autorevole della Repubblica italiana (1948-1955) che ha operato a favore dell’Unità d’Italia e che ha contribuito a rendere nota Dogliani a livello internazionale. Il cimitero di Dogliani, interessante esempio architettonico dell’artista Giovanni Battista Schellino “il Gaudì della Langhe”, conserva la tomba della famiglia Einaudi. Nel periodo autunnale, il paese organizza una golosa manifestazione gastronomica che affonda le sue origini nella tradizione della cucina povera di Langa: nel 1600, durante la Fiera dei Santi, la Confraternita dei Battuti era solita offrire ai fedeli una ciotola di Cisrà, tradizionale zuppa calda fatta da trippa e ceci.
Cantine lungo l'itinerario
Poderi Colla
, San Rocco Seno d’Elvio 82, Alba CNMarziano Abbona
, Borgata San Luigi 40, Dogliani CNOlivero Mario
, Via Fontanassa, 18, Roddi CNBottega del Vino Dogliani
, P.zza San Paolo, 9, Dogliani CNTenuta Baràc
, Frazione San Rocco Seno D’Elvio 40, Alba CNCadia
, Strada Roddi – Verduno, 58, Roddi CNPoderi Luigi Einaudi
, Borgata Gombe, 31, Dogliani CNDove mangiare lungo l'itinerario
Osteria del Vicoletto
, Via Bertero, 6, Alba CNOsteria La Torre
, Via dell'Ospedale 22, Cherasco CNLa Crota – ristorante e camere
, Via Fontana, 7, Roddi CNHotel Ristorante I Castelli
, C.so Torino 14, Alba CNDove dormire lungo l'itinerario
Hotel Langhe
, Strada Profonda, 21, Alba CNTenuta Baràc
, Frazione San Rocco Seno D’Elvio 40, Alba CNLa Crota – ristorante e camere
, Via Fontana, 7, Roddi CNHotel Ristorante I Castelli
, C.so Torino 14, Alba CNPoderi Luigi Einaudi
, Borgata Gombe, 31, Dogliani CN