Fratelli Serio & Battista Borgogno

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

Dal 1897 produciamo Barolo, nel cuore dei Cannubi, in Famiglia.

Le nostre origini risalgono alla metà dell’800, quando il Cavalier Francesco Borgogno iniziò a produrre il proprio vino vendendolo nella piccola osteria della moglie, a Barolo. Alla sua morte lasciò a Lodovico Borgogno la casa di famiglia con annessa cantina che al tempo era situata nel centro storico di Barolo. In quella casa Lodovico Borgogno trasmise ai figli Serio e Battista Borgogno l’arte del far vino e l’amore per la propria terra. Serio e Battista negli anni realizzarono il loro sogno: costruire la loro casa e la loro cantina sulla sommità di Cannubi, a Barolo.

La Cantina è oggi condotta dalle figlie Anna e Paola Borgogno e dalla quinta generazione Federica Boffa ed Emanuela Bolla. La cantina e il vigneto sono seguiti da Marco Bolla e dalla figlia Emanuela, che conducono personalmente ogni fase dalla potatura alla vendemmia, dalla pigiatura all’imbottigliamento.

Oggi come un tempo la nostra cantina vuole mantenere un carattere assolutamente famigliare e tradizionale: in vigneto i lavori seguono il naturale ciclo vegetativo della vite, assecondando le stagioni e adeguando i lavori in funzione dell’andamento climatico dell’annata. 

In cantina fermentiamo ancora i nostri vini nei tini di legno e usiamo solo grandi botti in rovere di Slavonia da 25-50 hl, per lunghi invecchiamenti, come comprovato dalla tradizione.

Fontanafredda

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

Nel cuore del Piemonte del vino – sulle colline delle Langhe – nasce Fontanafredda: dalla originaria proprietà di Giacomo Roggeri a Serralunga d’Alba, la tenuta, una superficie di circa 54 ettari, venne iscritta nel patrimonio privato di Vittorio Emanuele II, Re di Sardegna nel 1858.

Il sovrano, innamoratosi perdutamente di Rosa Vercellana, detta “la Bela Rusin”, popolana e figlia di un tamburo maggiore di sua maestà, gliene fece dono e la insignì l’anno successivo del titolo di Contessa di Mirafiore e Fontanafredda. La storia di Fontanafredda inizia allora, ma l’attività commerciale comincia solo vent’anni dopo, nel 1878, grazie alla passione e alla lungimiranza di Emanuele Guerrieri Conte di Mirafiore, figlio del re e della Bela Rusin, nobile figura di imprenditore che si dedica al vino con un approccio assolutamente moderno.

Oggi Fontanafredda conserva intatte le testimonianze del suo nobile passato – la residenza di caccia, il borgo, le ampie cantine, i vigneti – ma continua ad innovarsi e a sperimentare, perfezionando ciò che la natura e la storia hanno tramandato. Per questo l’azienda continua a proporsi ancora oggi come punto di riferimento imprescindibile: l’espressione di una cultura del vino che nasce dalla terra, dal vigneto, e si affina grazie al lavoro e alla creatività degli uomini.

I Vigneti

I vigneti di Fontanafredda sono collocati in una fascia altimetrica compresa tra i 200 ed i 400 metri sul mare, su colline con pendii a profilo per lo più regolare e crinali arrotondati, nel territorio dei comuni di Serralunga d’Alba, Diano d’Alba, Barolo e Murisengo: in tutto 85 ettari, coltivati per lo più con le tradizionali varietà Nebbiolo, Barbera, Dolcetto e Moscato.

Le Cantine

Sotto le alte volte in mattoni, le botti di rovere e i tini d’acciaio, ospitati nelle maestose cantine ottocentesche, accolgono per l’affinamento i nobili vini rossi, mentre ambienti di più recente costruzione, dotati di tutte le tecnologie oggi indispensabili per esaltarne le caratteristiche, consentono di elaborare nel modo migliore i vini bianchi e gli spumanti.

La Tenuta

Fontanafredda è visitabile ogni giorno dell’anno e offre una ricca serie di opportunità, in una magica atmosfera che mette in equilibrio memoria e realtà, uomo e natura, terra e vite, dove, più che mai, il ritmo del lavoro viene scandito dall’alternarsi delle stagioni. È il mondo di Fontanafredda: le cantine, il borgo, la villa reale, il bosco dei pensieri, dove è ancora vivissimo il ricordo del primo Re d’Italia e della Contessa Rosa.

Esperienze:

Anselma

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

Ettore Germano

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

“La Langa è la Borgogna italiana: ciò che deve essere comunicato al mondo è il grande potenziale di questo terroir”.

Storia dell’azienda

Figlio di un viticoltore e nipote di un imbottigliatore (il nonno materno), Sergio Germano ha maturato fin da giovanissimo l’ambizione di creare un’azienda vitivinicola completa, per vinificare le proprie uve e imbottigliarle. Nel 1985, appena terminati gli studi, Sergio inizia a lavorare nell’azienda di famiglia a Serralunga e, insieme al padre Ettore, realizza il primo impianto di Chardonnay e mette in piedi una prima struttura che consente di imbottigliare subito da 3 a 5 mila bottiglie (fra cui un migliaio di Chardonnay): erano gli anni della grande “rivoluzione” – spiega Sergio –, quando moltissimi viticoltori hanno iniziato a vinificare in proprio».

 

Fin dagli anni della scuola di enologia Sergio Germano è stato affascinato dal processo di produzione dei bianchi, una passione ereditata dal padre, un uomo molto curioso, che amava sperimentare, come lo descrive Sergio. I numerosi viaggi in Europa gli consentono di conoscere il Riesling e così Sergio si convince a tentare un primo esperimento con un impianto di 300 piante a Serralunga, quasi “per scherzo” come racconta lui… Un paio d’anni più tardi arriva la grande occasione: trovatosi a vinificare del Dolcetto nel Doglianese, gli viene proposto, chiacchierando in amicizia, di piantare qualche pianta di bianco in quella zona. Ed è così che oggi l’azienda Ettore Germano, gestita da Sergio Germano e da sua moglie Elena insieme ai figli Elia e Maria, oggi possiede, oltre ai 10 ettari di terreno vitato a Serralunga, circa 10 ettari coltivati a Chardonnay, Riesling, Nascetta e Pinot Nero nel comune di Cigliè, in Alta Langa. Sergio ed Elena si occupano della coltivazione dei vigneti, della vinificazione e della commercializzazione, mantenendo intatta la tradizione ereditata dalla famiglia.

I vini

Cigliè l’azienda produce esclusivamente bianchi spumanti. A Serralunga, invece, si coltivano esclusivamente varietà di uve rosse, con le quali si producono Dolcetto d’Alba DOC, Barbera d’Alba DOC, Langhe DOC Nebbiolo e Barolo DOCG. La scelta del vigneto è affidata a regole ben precise: il Barolo, ad esempio, si inizia a produrre soltanto 15 anni dopo l’impianto di una vigna (prima si produce Nebbiolo), utilizzando una lavorazione tradizionale, che prevede macerazioni lunghe (almeno 20 giorni). Fiore all’occhiello dell’azienda sono le tre selezioni di BaroloPrapò Cerretta, che provengono da vigne di 40 anni, e Lazzarito, prodotto con le uve di una vigna che ha addirittura 80 anni.

Il legame con le Langhe

Ettore Germano è certamente la persona che più di chiunque altro ha segnato il percorso  di Sergio: «A scuola ho appreso la teoria, ma è da mio padre che ho imparato la voglia di lavorare bene la vigna, mantenendo le viti in salute ed evitando l’utilizzo di fitofarmaci e disinfestanti: il rispetto per il nostro territorio viene prima di tutto, un territorio generoso, dove viene bene qualunque cosa, ma che va protetto e salvaguardato, tutelando le biodiversità e guardandosi bene dal fare produzioni massive e omologate».

Dalle parole di Sergio Germano è facile capire quanto sia forte il legame che ha con le Langhe: «Come ebbe a dire Carlo Petrini, un uomo che ha fatto tanto per queste terre, “la Langa è la Borgogna italiana” e io penso che ciò che deve essere comunicato al mondo, oltre alla grandezza del Barolo, è il grande potenziale di questo terroir, tutto quanto, comprese le zone dell’Alta Langa, che conferiscono un valore aggiunto: è per questo che ho deciso di cimentarmi in questa “sfida” con i bianchi. E poi non c’è soltanto il vino: la grandezza delle Langhe è data dall’intera esperienza che qui si può vivere, grazie ai paesaggi, ai monumenti, all’enogastronomia. Qui c’è un turismo attento: soltanto chi ha voglia di conoscere davvero, godendo al massimo di ciò che la natura può offrire, decide di venire da queste parti».

La cantina

La cantina è visitabile tutto l’anno, preferibilmente su prenotazione. Il tour prevede una degustazione e, se le condizioni lo permettono, anche una passeggiata nelle vigne.

Enoteca Regionale Piemontese Cavour

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

All’interno del Castello di Grinzane Cavour ha sede l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, costituita nel 1967, prima fra quelle della Regione.

L’Enoteca Regionale Piemontese Cavour è una vetrina prestigiosa dei migliori vini e grappe piemontesi, rigorosamente selezionati; primi fra tutti, il Barolo e il Barbaresco. I vini esposti sono in vendita, abbinati ai più significativi prodotti tipici della zona. Sono presenti inoltre pubblicazioni a carattere enogastronomico e calici da Barolo serigrafati. È possibile effettuare degustazioni.

Enoteca Regionale del Barolo

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

Ospitata nel Castello Comunale di Barolo, dove dal settembre 2010 ha anche sede il Wi.Mu. Museo del Vino, l’Enoteca Regionale del Barolo viene istituita nel 1982 da una specifica Legge Regionale ed è la prestigiosa vetrina della produzione vinicola degli undici Comuni che costituiscono la zona d’origine del “re dei vini”: Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi, Serralunga d’Alba, Verduno.

Attualmente rappresenta 195 produttori, i cui vini sono ammessi soltanto in seguito all’esame di un’apposita commissione di degustazione, operante su campioni rigorosamente anonimi per esprimere un giudizio in termini di idoneità oggettiva.

I Barolo selezionati sono quindi esposti nei locali di degustazione e vendita al pubblico, ricavati nelle Antiche Cantine dei Marchesi Falletti, culla storica del Barolo, nella stessa suggestiva cornice in cui oltre centocinquanta anni fa ha cominciato ad acquistare notorietà e fama.

Dosio Vigneti

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

Fondata nel 1974 su una cascina preesistente, risalente alla metà del XVIII secolo, Dosio Vigneti sorge nel cuore delle Langhe, sul punto più alto di La Morra, sulla collina Serradenari: è qui che nasce il più alto Barolo di tutta la denominazione.

Con il 2010 la cantina vede una nuova rinascita: ai fondatori subentrano nuovi proprietari che donano all’azienda una nuova veste, sempre nel rispetto delle tradizioni e del territorio.

L’ampia struttura, completamente circondata dai vigneti di proprietà, gode di una posizione incantevole: a cinquecento metri sul livello del mare, la vista spazia sulla pianura cuneese e torinese fino alla splendida cornice delle Alpi, dalle Marittime al Massiccio del Rosa. Qui, l’ottima posizione – con esposizione completamente a sud – assicura la giusta ventilazione e temperatura ai vigneti, garantendo una produzione di vini di estrema eleganza e finezza.

La filosofia produttiva è portata avanti perseguendo i valori fondanti di qualità e tradizione, con un occhio all’innovazione e un imprescindibile rispetto per il territorio grazie a metodologie produttive e di coltivazione tese a ridurre al massimo l’impatto sull’ambiente. Assecondare il più possibile la natura nel suo corso è infatti lo spirito che guida le scelte aziendali ed in particolare quelle di vinificazione: su tutta la superficie vitata l’azienda segue i principi della lotta integrata, attuando così un’agricoltura sostenibile e a basso impatto ambientale; anche in cantina vengono rispettati gli stessi principi, con un’enologia a basso impatto che valorizza in ogni fase la qualità della materia prima. Questi valori saranno attestati, a partire dalla prossima vendemmia, anche dalla certificazione SQNPI, “Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata”.

Attualmente l’azienda possiede vigneti di proprietà in 3 importanti cru del Barolo Serradenari, Fossati e Bussia – dai quali nascono 5 differenti Barolo di grande personalità ed eleganza.

Preservare e valorizzare le tipicità del nostro territorio, insieme all’accoglienza, sono tra i nostri principali obiettivi. Coerentemente con il nostro approccio di continua evoluzione, abbiamo dato inizio ai lavori di ristrutturazione della casa padronale di Dosio Vigneti, che – in autunno 2022 – diventerà un resort di lusso. La nostra visione, infatti, ruota intorno all’idea di eccellenza. Questo significa che il restyling porterà a un resort per un’accoglienza che parli agli ospiti del territorio, per rappresentare l’autenticità della terra e il valore dei nostri prodotti. Sarà una vera e propria esperienza di pausa personalizzata.

 

Esperienze:

Damilano

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

L’Azienda Agricola Damilano è una delle cantine storiche di Barolo dalle tradizioni antiche.

L’attività della famiglia Damilano risale infatti al 1890 quando Giuseppe Borgogno, bisnonno degli attuali proprietari, iniziò a coltivare e vinificare le uve di proprietà nel comune di Barolo. Giacomo Damilano, genero del fondatore, sviluppò con passione insieme ai figli il lavoro e l’amore per le sue vigne, selezionandole e curandole con abilità e attenzione e migliorando la qualità della vinificazione fino a renderla un “gioiello” da trasmettere con orgoglio ai suoi nipoti che – dal 1997 – sono alla guida dell’Azienda, gestendo le terre dei loro avi. La quarta generazione composta da Paolo, Mario e Guido Damilano ha saputo dare nuovo vigore e impulso all’azienda di famiglia, potenziando e sviluppando i frutti che un territorio così straordinario offre, con uno slancio sempre proiettato anche verso l’innovazione. La cura della Cantina Damilano è affidata alla scrupolosa attenzione di Guido Damilano, mentre lo sviluppo commerciale e il delicato rapporto con i clienti, è seguita da Paolo e Mario Damilano.

La Cantina, ben visibile percorrendo la provinciale Alba-Barolo a circa 1,5 km da Barolo verso Alba, quasi all’altezza con La Morra, è stata oggetto di un importante intervento di ristrutturazione ed è caratterizzata da un’architettura contemporanea e funzionale. Ma il segreto dell’alta qualità si cela nelle uve che danno origine ai vini Damilano, che provengono dai 53 ettari di vigne che l’Azienda conduce con la stessa cura, abilità e rispetto dei fondatori, unita alla sapienza contemporanea del trarre la massima qualità. Si tratta di vitigni prestigiosi, collocati nelle zone elettive, soprattutto per la produzione di uve nebbiolo. Basti pensare ai Cru in dotazione, quali CannubiListeBrunate e Cerequio.

I vigneti sono situati nelle terre di BaroloVerdunoGrinzane CavourNovelloLa MorraCastiglione FallettoCasorzoSerralungaDiano d’AlbaVezza d’Alba. La produzione vinicola dell’Azienda si aggira intorno alle 322 mila bottiglie annue, da cui provengono vini prevalentemente rossi, ma è nel Barolo che l’eccellenza dei vini prodotti trova il suo alfiere più rappresentativo.

Oltre che nel mercato italiano, Damilano è presente in ben 26 paesi, tra i più importanti in termini di fatturato spiccano il Canada, la Russia, la Gran Bretagna, la Svizzera e la Germania. I vini Damilano sono molto ben distribuiti anche nel mercato americano (50%), dove il successo del marchio è stato consacrato dall’ingresso del Barolo 2001 nella super classifica dei Top 100 di Wine Spectator.

Comune di Dogliani

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

Comune di Diano D’Alba

Posted on: febbraio 12th, 2013 by Mario Ferrero

Cenni di Storia di Diano

Il nome del Comune – Diano – fa pensare alla Dea della caccia degli antichi Romani e dei Liguri, valenti cacciatori e primitivi popoli di queste terre, prima quindi delle predicazioni apostoliche di S. Paolo, di S. Barnaba , di S. Restituto, di S. Frontiniano e di S. Cassiano, che qui propagarono il cristianesimo.
I Romani non avevano grandi templi ed adoravano i loro Dei in aperta campagna, specialmente nei boschi sacri, ove maggiore era il silenzio ed il mistero.

E’ storico che, appunto intorno ad Alba si estendessero i boschi divini; quello di Diana, sul colle dove sorge ora il Comune di Diano.
L’opinione che Diana che qui avesse un culto speciale, è comprovata dal fatto che all’ ingresso del paese a sinistra della provinciale Alba-Diano e a circa cinquanta metri dalla galleria, esiste nel fianco della roccia, un’ edicola o tempietto, con la dedica a Diana: ” quae fuerat, quondam, hic esulta sacello” . Con atto del 5 Maggio 1392 l’antipapa Clemente VII di Savoia, donò Diano ad Amedeo VI di Savoia. Sorse molto probabilmente in quegl’ anni il Castello di Diano, uno dei più forti dell’ Albese, il quale riportò gravissimi danni nel 1412 per cause delle crudeli fazioni di quei tempi.

Diano oggi

Oggi il paese di Diano d’Alba conta 3600 abitanti e ha una estensione di 17,70 Kmq ed è distinto in tre zone:

  • Diano Capoluogo, dove ha sede il Municipio, situato a 500 metri  s.l.m. che conta circa 1000 abitanti; punto panoramico stupendo esclusivo scenario a 360°  lo sguardo spazia dall’arco alpino di Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia e più vicino a noi ad oriente, le colline del Moscato e del Barbaresco, mentre ad occidente il panorama volge alle colline del barolo e di tutta la valle del Tanaro
  • Frazione Valle Talloria, che conta circa 800 abitanti; centro agricolo di fondamentale grande importanza per l’economia di Diano.

Vi sono ubicate le più grandi cantine del paese, tra le quali la Ditta “Giordano Vini” una delle più grandi aziende vinicole d’Italia. Ai confini con il territorio di Grinzane Cavour e Alba ha sede la “Mondo Rubber” leader mondiale nella produzione di pavimentazioni in gomma ad uso civile. sportivo industriale, navale.

  • Frazione Ricca che conta oltre 1200 abitanti; grande centro residenziale vicinissimo alla città di Alba.

Importante centro commerciale ed artigianale ubicato su un a delle più transitate vie di comunicazione tra Alba e le Langhe.