Un simposio internazionale organizzato dalla Strada del Barolo e dal Master Vi.Te dell’Università Cattolica di Piacenza.
A Monforte si è parlato di nuove strategie per il mercato del vino
Le difficoltà nel settore vitivinicolo e le nuove strategie per competere sul mercato del vino, tra le quali l’enoturismo, sono state al centro del dibattito del 16 novembre a Monforte d’Alba, alla Fondazione Bottari Lattes, nel simposio internazionale organizzato dalla Strada del Barolo e grandi vini di Langa e dal Master VI.TE. in marketing vino e territorio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
La crisi economica che ha colpito tutti i settori dell’economia italiana non ha risparmiato il settore vitivinicolo piemontese. Per i produttori delle Langhe e del Roero era il momento giusto per avviare un confronto serio a livello europeo sulle strategie promozionali e di marketing per conquistare nuovi mercati e attirare nuovi clienti.
Sono intervenuti alcuni fra i massimi esperti europei di strategie e marketing del vino e dell’enoturismo: Enrico Ciciotti e Elisabetta Virtuani, dell’Università Cattolica di Piacenza, Steve Charters della Reims Mananagement School, Champagne, Francia, József Lehota e Istvan Feher della Szent István University of Gödöll, Tokaj-Hegyalja, Ungheria, Juergen Roth della ESB Reutlingen University, Baden Wurttemberg, Germania, Michael C. Ottenbacher della Heilbronn University, Baden-Württemberg, Germania, e Daniele Manzone, direttore della Strada del Barolo e grandi vini di Langa. A moderare l’incontro c’era il giornalista della Stampa Sergio Miravalle.
“Confrontarci con le esperienze di altri paesi produttori di vino – ha detto il presidente della Strada del Barolo e grandi vini di Langa, Nicola Argamante – può portarci ad affrontare l’attuale difficoltà di mercato con maggiori strumenti e forti di nuove idee da mettere in campo per attirare un interesse europeo e mondiale sul nostro vino. Il vino piemontese è un prodotto di grandissima qualità che, se promosso nella maniera corretta, può consolidare le ampie fasce di mercato già conquistate negli anni precedenti all’estero, così come attirare turisti e appassionati nelle nostre cantine e nelle nostre vigne, con un effetto positivo sull’economia del turismo dell’intera regione. Le nuove strategie per affrontare i mercati devono però partire da una sinergia fra tutti gli attori locali, fra i produttori di vino e le aziende agroalimentari, non possiamo più muoverci come micro realtà ma dobbiamo unirci e insieme presentarci come un forte unicum territoriale che si chiama Piemonte”.
E alleanze, diversificazione, comunicazione di prodotto sono state anche le parole d’ordine che hanno fatto da filo conduttore all’intervento del direttore della Strada del Barolo Daniele Manzone, che ha presentato una proposta di strategie per competere nel mercato e reagire alla crisi dei consumi.
Le esperienze dello Champagne in Francia, del Baden-Württemberg in Germania e del Tokaj in Ungheria sono state preziose testimonianze di come ci si muove all’estero, oltre a uno scambio di contatti tra le maggiori aree vitivinicole europee, nelle quali Langhe e Roero rientrano a pieno titolo e a testa alta.